A.6

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Dipinto/ esercizi astratti
Nazione, Regione, Provincia
Italia, Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria
Città
Bivongi
Luogo di conservazione
Palazzo
Luogo di collocazione
Museo AM arte contmporanea
Collezione
Collezione AM
Materia e tecnica
carta/ pittura a tempera
Autore
Furina Elio
Datazione
2012
Provenienza
Donazione dell'artista
Dimensioni
cm. 30x40

Descrizione breve

OGGETTO: Acrilico su carta e collage.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE: 

L'opera è parte di una ricerca artistica "La caduta del tempo nella pittura astratta", avviata dall'autore insieme al curatore Armando Brissoni, per indagare il mutare dell'espressione artistica nell'ambito della figurazione pittorica e scultorea e la messe dei linguaggi verso la pittura astratta nella "storia" dell'arte contemporanea. Il percorso artistico di Furina si caratterizza come un disinvolto passaggio dal volume alla bidimensione; dalla figurazione al paesaggio.

Per la quasi concomitanza cromatica, ancora albersiana, le campiture ortogonali sembra che compongano uno stile espressivo alquanto diverso cioè il rettangolo composito per concordare i colori la cui gamma è ristretta ed assai consona ad un fatto di “luminosità” piuttosto difficile da comporre con colori ad olio che direi “castellati”. Ma non è una questione di tecnica pittorica. E’ una intuizione soggetta ad interazioni deboli (scusi il linguaggio fisico) che pendono dal filo psicologico conducente della sua personalità artistica, del pittore che sceglie e modula sapendo da dove cominciare e dove provvisoriamente concludere. Tutto in equilibrio. All’esterno sembra una parete lisciata per le prove cromatiche ma sopra la fascia che funge da base c’è quel riquadro ancora incerto nel suo movimento poiché è redatto con artificio tecnico: spatola, manico di pennello, ditate? Tiziano, in quanti suoi quadri disegnava certune rifiniture col manico del pennello! Caravaggio, quando era infuriato per la malriuscita di un dipinto in atto, adoperava perfino le dita per modulare il colore. Davvero il principe degli artisti di ogni epoca, accanto allo incommensurabile Giorgione, costruiva le ombre e persino schiariva certi tratti. Una prova: si confronti l’autoritratto del Caravaggio nel dipinto “La cattura di Cristo”. Lui tiene in mano alzata la lanterna dalla luce fioca per rendere tenebroso il dramma della cattura, e quel lucore, che gli illumina il volto, lo faceva con le dita senza pensarci due volte. Cit. Armando Brissoni (Lettera di) Firenze 2013

Bibliografia

Armando Brissoni, Gli "esercizi atsratti" di Elio Furina: la caduta del tempo nella pittura astratta. in <<Artfolio>>, periodico trimestrale,  N. III /2015, AM Edizioni, 2015.