A.12

A12
A12
Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Dipinto/ esercizi astratti
Nazione, Regione, Provincia
Italia, Calabria, Città Metropolitana di Reggio Calabria
Città
Bivongi
Luogo di conservazione
Palazzo
Luogo di collocazione
Museo AM arte contmporanea
Collezione
Collezione AM
Materia e tecnica
Tavole assemblate/pittura a tempera
Autore
Furina Elio
Datazione
2012
Provenienza
Donazione dell'artista
Dimensioni
cm. 46x40

Descrizione breve

OGGETTO: Esercizio-prova, si compone di un assemblaggio di 6 tavole disposte su 2 file simili a tessere di un mosaico.

SOGGETTO: Paesaggio astratto. Titolo: A12

ISCRIZIONE: Non è presente alcuna iscrizione. 

NOTIZIE STORICO-CRITICHE: Proveniente da donazione dell'artista, l'opera è parte di una ricerca artistica "La caduta del tempo nella pittura astratta", avviata dall'autore con la supervisione del curatore Armando Brissoni, per indagare il mutare dell'espressione artistica nell'ambito della figurazione pittorica e scultorea e la messe dei nuovi linguaggi verso la pittura astratta nella "storia" dell'arte contemporanea.   

12-13) Credo che la chiusa della sua didascalia “…come dovessero accogliere icone bizantine…” è l’effettivo titolo dei due dipinti. In effetti, sono già delle icone con sfumature bizantine (se mal non ricordo nei pressi di Bivongi c’era una chiesa bizantineggiante, in cui viveva un solo monaco ortodosso, ed a Stilo La Cattolica) poiché hanno una decisa icasticità nella più rara semplicità. Le composizioni sono formate da tassellature a grata che permettono di indugiare sul loro cromatismo che ha un qualche cosa di non finito, ma che nel contempo propone un infinito che se sfugge visivamente, altrettanto non fa per le proprietà del gusto. Sono dei “fondi oro” trasparenti a più lamine. Cit. Armando Brissoni (Lettera di) Firenze 2013

Elio Furina (Bivongi RC 1947) ha sperimentato tanti linguaggi ed è alla continua ricerca di nuove forme. L'arte di Furina coincide con quelle che creano dei nuovi sottili rapporti tra la figurazione geometrica, con la configurazione intrinseca di colori ristretti in certo senso a due gamme colorimetriche: quelle naturalistiche e quelle localizzate soltanto su una figurazione astratta per lo più ortogonale-bidimensionale. L'artista non adopera nessuna "sintassi delle mescolanze cromatiche" o figure astratte "bistabili". La disposizione è continuativa e si nota che alcune geometrie dimostrano come l'esercizio asrtatto possa comporsi, scomporsi e ricomporsi senza esporsi con teoremi effettivamente geometrici né a trasandati giochi di fiacca percezione. Le linee rette, curve, ellissoidali hanno il loro diritto d'essere impiegate nella pittura puchè si giudichi che il colore, allorché prepondera con le sue scansioni sulla figurazione astratta, non diventa secondario o privo di significato.

Bibliografia

 Armando Brissoni, Gli "esercizi astratti" di Elio Furina: la caduta del tempo nella pittura astratta, in <<Artfolio>>, (periodico trimestrale) - N. III 2015, AM edizioni, 2015.